Autorità antiriciclaggio, Roma in pole position

di Riccardo Pedrizzi

Le notizie riportate nei giorni scorsi da vari organi di informazione di una possibile vittoria di
Roma nella corsa all’assegnazione della sede dell’Authority europea anti-corruzione, sono
un dato positivo per tutta l’Italia e le diverse parti politiche, e non solo per il governo e per
la maggioranza di centrodestra. Da mesi, come Comitato Tecnico Scientifico dell’Ucid,
abbiamo sostenuto la necessità di un sostegno bipartisan a questa candidatura nel segno
della trasparenza e dell’autorevolezza. Basti ricordare la lettera che nel giugno scorso la
nostra associazione inviò a tutti i parlamentari per invitarli a fare squadra nell’interesse del
Paese.
Roma dunque era già in pole position rispetto alle candidature di otto altre grandi città europee (Bruxelles, Francoforte, Dublino, Madrid, Parigi, Riga, Vilnius, Vienna) per ospitare la sede dei nuovi supervisori contro il riciclaggio di denaro sporco, ma ora solo Roma,
Madrid e Riga hanno davvero chances, potendo spingere sul tasto dell’equilibrio geografico, essendo le meno premiate, finora, in questo tipo di rappresentanze. Il 18 dicembre scorso
i rappresentanti del Consiglio e del Parlamento europeo hanno raggiunto un’intesa comune
sul processo di selezione per la scelta della sede e la rosa indicata prevede solo tre città come
possibili sede dell’“Anti-money laundering-Amla.
Il Comitato Scientifico dell’Ucid – come si ricorderà – era sceso in campo per segnalare
al governo italiano la necessità di candidare l’Italia quale sede dell’Autorità europea per l’“Anti-money laundering-Amla”, valutando poi con soddisfazione la decisione di far concorrere Roma.
L ‘Italia, nell’attribuzione di questo tipo di agenzie, che sono circa una quarantina, collocate
in oltre 30 città diverse, finora, a causa dell’inerzia o della irrilevanza, ovvero di mancanza
di capacità di condizionamento dei passati governi, non ha mai saputo cogliere appieno tutte
le relative opportunità, per cui il nostro Paese è attualmente fortemente sottodimensionato
e scarsamente rappresentato.
Solo a Parma infatti ha sede l’Autorità europea per la sicurezza del cibo ed a Torino vi è la European training foundation, che si occupa di formazione lavorativa. La Francia e la Germania invece, tanto per fare qualche esempio, annoverano le principali istituzioni di regolazione di mercati (Esma, Eba, Eiopa, Bce, Ecrb). L’importante agenzia delle frontiere (Frontex) è in Polonia. Belgio, Lussemburgo, Spagna, Portogallo e Olanda, dal loro canto, sono sedi di altre importanti agenzie.
L’Italia ha tutte le carte in regola anche secondo i criteri indicati dalla Ue recentemente: l’accessibilità dagli altri Paesi europei, sedi adeguate, sistemi di sicurezza sociale e assistenza
medica, scuole e opportunità di formazione per le famiglie dei funzionari e cosi via. L’Italia,
inoltre, ha una consolidata e riconosciuta esperienza istituzionale, amministrativa, giudiziaria, accademica sui temi dell’antiriciclaggio e antiterrorismo sul fronte economico-finanziario, attori che le danno una speciale credibilità ed un’autorevole considerazione.

Pubboicato da:

Il Secolo d’Italia – 29/01/2024

La Discussione – 15/01/2024